Nuovo Windows Vista su iMac?

Oggi è uscita una nuova release di Windows Vista, che tutti (tutti quelli che stanno seguendo la questione) sperano sia compatibile con i computer di Apple.

Nak, il primo ad annunciare di essere riuscito ad entrare nella shell di EFI su un iMac nonché il primo a fare un sacco di cose, uno dei maggiori punti di riferimento per tutti quelli che stanno cercando di installare Windows, sta iniziando le prove.

Per ora con poca fortuna.

Qui si possono seguire gli sviluppi in tempo quasi reale, ma con l’orario americano. Io aspetto domani mattina per vedere come andrà a finire, lui ci sta lavorando adesso.

Update: pare che Microsoft abbia tolto quel poco di supporto ad EFI che c’era nella release precedente, invece di estenderlo e completarlo come si sperava. Pare, in sostanza, che stia facendo di tutto per rendere difficile l’installazione di Windows su Mac. Non solo, non supportando quella tecnologia costringerà i produttori di PC a continuare ad usare il BIOS anche in futuro, roba da matti.

Linux su iMac

Ci sono riusciti.
Una distribuzione di Linux gira su un computer di Apple con processore Intel, a dispetto di tutti i problemi tecnici legati al nuovo sistema che sostitusice il BIOS e che sta rendendo così difficoltosa l’installazione di altri sistemi operativi.

Ci sono riusciti e questo non può che rendere più vicino il momento in cui si riuscirà ad installare Windows.

Il problema più grosso, visto che Linux già supporta EFI anche su architetture a 32bit, era il supporto al sistema grafico basato non più su VGA e alla particolare scheda grafica.

L’Italia censura il web

Come in Cina, dunque, il nostro Stato si arroga il diritto di decidere a cosa sia lecito accedere in Internet e a cosa no.
Mi riferisco ai siti di scommesse, bloccati per salvaguardare il monopolio di Stato, e al recente caso delle partite trasmesse da una emittente cinese.

Certamente è illegale, secondo la nostra legislazione, ritrasmettere in Italia le partite di cui altri godono di diritti esclusivi. Ma quando a farlo è un server cinese, che ritrasmette (non si capisce se questo è consentito o meno dalla legislazione cinese) le partite regolarmente acquistate da una emittente anch’essa cinese, cosa si può dire?

Quello che è certo è che questa è censura. Se un domani gli stessi indirizzi IP dovessero trasmettere un video esclusivo in cui ad esempio si mostrino i maltrattamenti subiti in Cina dai dissidenti politici, noi italiano non potremo vederlo.
Credo che la modalità giusta non sia chiedere agli ISP di bloccare l’accesso a quei particolari indirizzi IP, ma chiedere al governo cinese di bloccare le pratiche illegali sul loro territorio. Si è sempre fatto così e non capisco perchè si debba cambiare.
Impedire l’accesso agli utenti è censura, lo ribadisco. Come impedire ad un italiano di andare in Svizzera a comprare un farmaco che qui non si trova; gli si può impedire di portarlo in Italia, ma non di andare là a prenderlo.

Il punto è che internet annulla le distanze. Se prima dovevo prendere la macchina e arrivare a Lugano o Montecarlo per essere in un casinò fuori dall’Italia, oggi basta accendere il computer e collegarsi. La grande forza della rete sta venendo fuori, consentendo finalmente a tutti quelle che prima erano possibilità riservate solo ai pochi che potevano permettersele.

Dove sia il giusto limite tra il tutto consentito e il tutto controllato non lo so, è difficile da dire. Ciò che è intollerabile è la leggerezza con cui queste decisioni vengono prese e il fatto che se ne parli così poco, o almeno si parli così poco di quanto queste decisioni siano vicine alla censura.

Ne parlano, tra gli altri, Beppe Grillo e Punto-Informatico.skycalciocina

Virtualizzazione hardware sui Mactel

Pare “altamente probabile” che, contrariamente a quanto affermato da più parti, i nuovi processori Intel® montati sui computer Apple abbiano attivo il supporto alla tecnologia di virtualizzazione Virtualization Technology (VT).

Si tratta di quel sistema, pubblicizzato così tanto nei mesi scorsi, che permetterebbe di utilizzare contemporaneamente diversi sistemi operativi in modo nativo, passando dall’uno all’altro con un semplice click o poco di più e senza il decadimento di prestazioni dovuto all’emulazione. Ogni sistema operativo starebbe su una diversa partizione hardware completamente isolata, gestita dal processore stesso.

I processori montati sui Mactel venduti da poco si identificano al sistema operativo come dotati del set di istruzioni VMX (Virtual Machine Extensions), che corrispondono alla VT.
Intel, interrogata al riguardo, conferma che gli attuali processori core duo hanno il supporto alla VT, sebbene le voci dicessero che esso sarebbe stato aggiunto solo nelle versioni seguenti del processore.
Tuttavia, nessuna garanzia da Intel su quello che un costruttore di computer potrebbe aver abilitato o meno sulla sua scheda madre e da Apple, per ora, nessuna risposta ufficiale.

Sarebbe un bel passo avanti verso la possibilità di avere una macchina capace di utilizzare contemporaneamente tutti i possibili sistemi operativi (MacOS, Windows, Linux, …) e passare dall’uno all’altro senza dover riavviare.

Io, per la verità, mi accontenterei anche di dover riavviare, ma per ora non ci è ancora riuscito nessuno. Siamo fermi al fatto che elilo non riesce a fare il boot di Windows, non riesce a fare da chainloader.

Tutto il poco tempo che ho a disposizione per internet lo spendo sulla questione Windows su Mactel, e si vede. Cercherò di trovare almeno il modo di scrivere un bel post riassuntivo che spieghi in Italiano qual è l’attuale situazione.

Qui le fonti di approfondimento sulla questione VT:
http://appleintelfaq.com/: raccolta di domande e risposte comuni (FAQ) sui computer Apple dotati di processore Intel
http://appleintelfaq.com/images/intel_vt_response.pdf: la corrispondenza tra Dave Schroeder, la persona che sta chiarendo gran parte dei dubbi sui mactel, e Intel.
mactelapplevtvmxvirtualization technology

Concorso per Windows XP su Mac

Qualcuno ha lanciato un concorso per premiare il primo che riuscirà ad individuare e descrivere una soluzione completa per installare Windows XP sui nuovi Mac con processore Intel, permettendo di scegliere all’avvio se lanciare Windows o MacOS. Lo si può trovare qui.

La persona che ha pensato tutto questo è in una posizione simile alla mia. Ha convinto la sua azienda a comprare i nuovi Mac sostenendo che sia possibile installarci anche Windows. La differenza con me è che io, prima di farlo, aspetto di averne la certezza.
Sono già molti quelli che, sull’esempio dell’ideatore, stanno donando soldi di tasca propria per incrementare il montepremi.

Anche io stavo valutando la possibilità di fare una donazione, ma non sono del tutto convinto. Temo che in questo modo possa diminuire fortemente lo scambio di informazioni in rete che, invece, renderebbe più agevole la soluzione del problema. Trasformare la modalità di risoluzione del problema da “condivisa” a “proprietaria” potrebbe avere anche qualche effetto collaterale.

Ad ogni modo, diamoci da fare.

Edit: siamo arrivato a 4357 $ (ore 22.37 italiane del 24/01/2005) e cresce a vista d’occhio.macintelwindowsapple

Win su Mac

iBook
Il sogno pare allontanarsi.
Il sogno di comprare il mio primo computer Apple è sempre più lontano perché, per mia sfortuna, non posso assolutamente rinunciare a Windows. Ho bisogno, per lavoro, di usare applicazioni particolari e pesanti che girano solo con Windows, come CAD 3D e software di calcolo a elementi finiti. Volevo usare MacOS X per tutto il resto, ma sto già cercando qualche altro portatile da comprare. Hanno perso un cliente, potenzialmente buono e che avrebbe potuto introdurre la loro piattaforma in un ambiente per ora impermeabile, ingegneria all’università di Bologna.

Sembrava possibile installare Windows sui nuovi Mac con processore Intel, lanciati la settimana scorsa, ma appare ormai sempre più difficile; almeno, stando a quanto leggo in quello che è diventato in questi giorni il miglior punto di riferimento su internet riguardo questa problematica.

Apple aveva dichiarato che non avrebbe fatto nulla per impedire l’installazione di Windows sui propri computer. Certamente la sta rendendo estremamente faticosa ed è difficile credere che non fosse almeno prevedibile. Vediamo perché.
(altro…)

iPhone, Razr V3 e iTunes

Motorola Razr V3x

Si diceva su Melablog che il nuovo cellulare Motorola Razr V3i avrebbe avuto l’interfaccia mobile di iTunes, diventando il nuovo iPhone.

Ieri mi è arrivato il Razr V3x, la nuova versione UMTS, comprato in promozione con i punti Vodafone One; iTunes non c’è.
In compenso, ho trovato una piccola applicazione java capace di riprodurre file audio mp3 e dotata della classica visualizzazione gerarchica tipo iTunes (artista, album, genere). In sostanza, mi trovo in mano un dispositivo in tutto simile ad un iPhone, senza la limitazione del numero massimo di brani, ma senza i sistemi di sincronizzazione automatica coi computer e con iTunes. Niente male.
Mi chiedo, semmai, se quel player audio che Motorola ha incluso nel telefono sia del tutto legittimo o non violi qualche brevetto o qualche accordo di esclusiva.

Reti WiFi aperte

Andrea Beggi ha scritto un utilissimo post sul WiFi, in particolare su alcuni accorgimenti per renderlo sicuro.
Tra le righe dell’articolo e, in modo più evidente, tra i commenti si è sviluppata una bellissima discussione sull’opportunità di tenere aperto a tutti il proprio Access Point offrendo una parte della propria banda, magari limitata, a chi passa in zona.

Io mi sento di condividere la posizione che sembra vada per la maggiore tra i commenti. Offrire un OpenWiFi, magari solo con la banda appena sufficiente per navigare e controllare la posta, mi sembra la scelta giusta perché a me per primo piacerebbe, trovandomi in una città non mia, trovare il modo di connettermi facilmente. L’imperitivo categorico di Kant parla chiaro.

Il problema riguarda le implicazioni che possono sorgere se un estraneo usa la connessione che noi offriamo per scopi illeciti.
Non sono un esperto e non so se esistono leggi che esplicitamente attribuiscono agli amministratori di sistema la responsabilità di eventuali danni causati dalla loro negligenza. Spero di no, altrimenti sarebbero colpevoli anche tutti quelli che vengono infettati da qualche virus che rende il computer utilizzabile da altri per attacchi informatici (e ce ne sono molti e molto diffusi).
Detto questo, credo valga la normale norma secondo la quale sei innocente fino a prova contraria.
Se un estraneo entra nella mia rete WiFi e scarica un mp3, o peggio lo mette in condivisione, io mi aspetto di dover essere considerato innocente fino a che non si dimostri che sono stato proprio io a farlo. Quanto meno il file dovrà ben essere trovato sul mio PC, spero.
Pertanto, mi chiedo quali siano le reali implicazioni derivanti dall’offrire un accesso anonimo a chi passa per strada. Temo possano essere i fastidi legati alle perquisizioni, ai sequestri, ai processi, ma non vedo come si possa arrivare ad essere giudicati colpevoli, per esempio, di utilizzo di materiale pedopornografico se il proprio computer risulta pulito.
L’unica colpevolezza, semmai, è quella di aver consentito ad altri di accedere in modo anonimo ad internet. E’ sanzionabile?wifiopenwifi

Feed, Foto e Flickr

Da oggi il mio include anche le foto che pubblico su Flickr, grazie al servizio offerto da FeedBurner.
Questo significa che, quando pubblico una mia foto anche sul blog, cosa che accade spesso, il feed segnalerà due volte lo stesso contenuto, ma credo comunque che la comodità sia tale da compensare questo piccolo problema.
Tutto ciò per lo stesso motivo per cui ho aggiunto l’ultima fotografia pubblicata nella colonna qui a lato: mi piace l’idea di comunicare anche con le immagini, oltre che con le parole ed è ora di mettere qualche link in più verso le mie foto.feed

Trusted Computing

Banner no1984

Il Trusted Computing è una gran fregatura ed è ormai alle porte. Spero di avere il tempo, prima o poi, di parlarne.
Intanto un amico mi segnala via mail il sito www.no1984.org che si propone di spiegare cos’è e contrastarne l’introduzione.
E io ne espongo il banner.Trusted Computingno1984