Primo giorno di Università

Oggi è il primo giorno di lezioni in Facoltà. Come sempre accade in questi casi, l’edificio si popola e si riempie più di ogni altro giorno dell’anno, accorrono matricole e matricole e ancora matricole che non sanno dove andare, cosa fare, come muoversi.

Venendo sull’autobus dalla stazione eravamo stipatissimi come sardine, cosa che sarebbe quasi normale se non fosse che io ero sul secondo di due autobus a meno di un minuto di distanza l’uno dall’altro. In queste condizioni, di solito, il secondo autobus è quasi vuoto.

Era divertente ascoltare i discorsi di chi si stava recando per la prima volta nel luogo che per i successivi 5 anni (almeno) avrebbe rappresentato qualcosa di molto simile ad un incubo. Vedere i sorrisi, i visi distesi ed eccitati come per il primo giorno di scuola.

Tuttavia, il gioco più sadico lo devo ad un mio amico che me ne parlò l’anno scorso. Consiste nell’immaginare quei volti con delle grosse croci rosse sopra, croci che si cerca di mettere sulla grande maggioranza di loro che non ci saranno più tra 1 mese, 1 anno, o che non arriveranno a laurearsi.
Pensare che di un intero autobus stipato solo qualche fortunato arriverà alla fine è un po’ triste.

16 Risposte a “Primo giorno di Università”

  1. ottobre alle porte, uni, gente che nn vedi per tutta l estate, lecca culo, pioggia.. ragazzi è finita l estate.. io triste ecco e ho anche freddo

  2. ecco io vedo la fine ma nn riesco a raggiungerla….aiutttttttttooooooo oooooooooooooooo ooooooooooooooooooooooooo oooooooo ooOOO OOOOOOOoo ooooooooOOOOO OOOOOo OoOOoOOO
    gx

  3. questo post non fa parte della categoria ironia, fa parte di quella “cattiveria”!!
    poveretti…cazzo, anche io avevo la croce rossa sopra il primo giorno…tu l’avevi vista e non mi hai detto niente??
    avresti potuto risparmiarmi due anni di agonia…sigh

  4. chiarisco:
    la cosa divertente era ascoltare i discorsi sul bus.
    pensare che così in pochi arriveranno alla fine è triste, non divertente.

    @thedancer: no, non la vedevo allora, ero anche io nella stessa situazione… e anche adesso non riesco mica a stabilire con uno sguardo chi cederà e chi no, però so che quelli che cederanno sono molti

  5. @appleg: quando io vedevo la fine è stato il momento più duro. Mi ha aiutato appendere un foglio in camera con il conto alla rovescia degli esami: -x all’alba. Mi pare di essere partito da -9, fa tu 🙂

  6. Grazie per esserti “disturbato” a rispondermi. eheheh :-). cmq, nn mi illudo di certo che la laurea potrà cambiarmi la vita, spero però che l’università lo possa fare. tanti saluti:-)

  7. Grazie per esserti “disturbato” a rispondermi. eheheh :-). cmq, nn mi illudo di certo che la laurea possa cambiarmi la vita, spero però che l’università lo possa fare. tanti saluti:-)

  8. scusa ho sbagliato, ti ho risposto due volte (vabbè, qualche commento in più può solo fare bene) 🙂

  9. e dire che da noi si fa più o meno lo stesso con le matricole di Spagnolo I… ma essendo lingue una facoltà perlopiù al femminile, la vena pungente (per non dire sadica) suscita solo risatine tra i denti. ^___^

    Marchesa poco in vena di ricominciar le lezioni…

  10. Nel lontano ’93 la prima lezione di analisi I inizo’ più o meno così… “Buongiorno sono il professor tizio e caio…bene vedo che siete molti…dovrete sacrificarvi un po’ per seguire, ma non vi preoccupate, vedrete che già dal mese prossimo staremo più larghi,per cominciare vi comunico un dato secondo le statistiche di questi ultimi anni soltanto il 30% di voi arriverà al termine di questo corso di studi…” ma quello era la laurea vera…mica quella coi punti ora le statistiche saranno cambiate 😉
    Ing
    PS megaloman + che passione da ingegneri è roba da gente “antica” eheheh
    PPS chi c’è è arrivato in fondo è tutt’altro che triste

  11. Fra: non sarà mica stato Obrecht? Mi ricorda molto il mio primo giorno di lezione… aula magna di Matematica, dalla parte opposta della città rispetto ad Ingegneria, solo scoprire dov’era ed arrivarci era stata un’impresa… Già, ora le statistiche stanno cambiando, ma io ho preceduto, di poco, questa assurda riforma del 3+2

  12. Ehhh quanti (brutti) ricordi. Mi viene in mente l’assistente di Analisi I (ingegneria padova) che disse, alla prima lezione, queste testuali parole: “Guardate bene il vostro compagno di banco e pensate che lui non passerà mai questo esame”. Terrificante.

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