Aldrovandi e pestaggio a Sassuolo

Capita che a Sassuolo sia picchiato un immigrato che ha opposto resistenza e che tutto ciò sia testimoniato dal video ripreso con un telefonino. Capita che dalla gente di Sassuolo si levi un coro di solidarietà verso i Carabinieri autori del pestaggio che, a loro dire, avrebbero agito correttamente.

Capita che a Ferrara un ragazzo muoia tra le mani della Polizia (il mio post, l’ultimo resoconto su Ciccsoft, il blog della madre). Una delle ipotesi a mio avviso plausibile, ma tutta da dimostrare, è che in quel caso la Polizia abbia pestato un ragazzo che, probabilmente, sembrava immigrato ed in stato di alterazione dovuta all’assunzione di droga. Peccato ci siano andato un po’ troppo pesanti, come mostra la fotografia del cadavere di Federico pubblicata nei link che ho segnalato. Capita che dalla gente di Ferrara e non solo si levi un coro di solidarietà con la madre di Federico, impegnata nella sua battaglia per ottenere verità e giustizia.

Analogie e differenze disarmanti.
Avevo scritto che, se a morire a Ferrara fosse stato veramente un immigrato, nessuno forse l’avrebbe notato. I fatti di Sassuolo, sebbene non ci siano morti, tendono a dimostrarlo.
Il diritto ad un trattamento umano vale per tutti, immigrati e non, ed è abominevole che qualcuno possa pensare il contrario. Lo ripeto: abominevole.
Non ci sono scuse, non ci sono attenuanti.
Temo poi che questa possa essere una pratica diffusa, avvallata dai responsabili e che, tanto per cambiare, a rimettercerci saranno solo i più deboli (l’immigrato pestato e chi l’ha pestato) e non chi permette che queste cose accadano.

Semmai, mi chiedo come mai gli altri immigrati che assistevano alla scena a Sassuolo si siano presi il disturbo di filmare il tutto e denunciarlo, mentre i Ferraresi non hanno fatto lo stesso.

Il vero problema è che non c’è certezza della pena, quanto semmai certezza dell’impunità. Chiunque si sente libero di fare qualunque cosa perché sa che le probabilità di essere preso sono bassissime e che, se anche dovesse succedere, la pena sarà ridicola. Gli assassini godono della libertà condizionata, e sono liberi di non presentarsi ad un controllo ed uccidere chi poi cerca di riprenderli, come è successo a Comacchio.
In queste condizioni, l’unico deterrente può veramente essere un pestaggio da parte delle forze dell’ordine ed è questo il motivo per cui la gente crede di poterlo giustificare. Ma è qualcosa di abominevole.

Si renda certa, severa ed equa la pena, questa è la soluzione.aldrovandi

8 Risposte a “Aldrovandi e pestaggio a Sassuolo”

  1. Incredibile la disinformazione puntuale compiuta dalla sinistra… ma nessuno si chiede come mai la gente di sassuolo si sia schierata con i carabinieri?

    Perchè nessuno dice che sassuolo è diventata patria dell’illegalità e zona franca per immigrati che puntualmente spacciano, si ubriacano (alla facciaccia di allah) e fanno a botte?

    Perchè nessuno dice che un carabiniere ha abuto una prognosi di 9 giorni per i pugni sferrati dall’immigrato?

    Perchè nessuno dice che il filmato è stato tagliato volontariamente omettendo le violenze compiute dall’immigrato?

    Poi si dice che berlusconi controlla la comunicazione, ma per piacere!

  2. Mi dispiace, ma nessuna delle cose che dici giustifica il pestaggio di una persona già immobilizzata.
    Tra l’altro, niente di quello che dici mi è nuovo, quindi, come vedi, l’informazione avuta dai medianon è affatto “disimformazione puntale della sinistra” visto che anche uno come me, che tende a leggere opinioni di sinistra, ne era al corrente.
    Per l’ennesima volta, questo Blog non è un giornale, sono le mie impressioni, quindi non c’è nessuna pretesa di esaustività.

    La soluzione non è pestare qualcuno. La soluzione NON PUO’ MAI ESSERE PESTARE QUALCUNO. La soluzione è mettere in galera chi spaccia (TUTTI, non solo qualcuno ogni tanto e lasciando stare i pesci piccoli in attesa di arrivare al grosso) e lasciarcelo a lungo.

  3. Proprio ieri mio fratello mi raccontava di come al concerto dei Depeche Mode a Milano un poliziotto ha allontanato gli extracomunitari che erano fuori con le loro bancarelle. E non è che gli ha chiesto semplicemente di spostarsi come farebbe una persona civile ma gliele ha tirare dietro, buttando tutto per terra e aggredendoli verbalmente. Senza che questi avessero battuto ciglio.
    Mi dispiace Enri ma molti (per carità non tutti) degli uomini che dovrebbero far rispettare la legge si comportano per primi da delinquenti. A partire dai piani alti. E non è un discorso di destra o sinistra, si tratta esclusivamente di civiltà.

  4. qui non si parla di civiltà, di educazione. Qui si parla di botte. Pestare qualcuno è peggo che incivile.

    La civiltà va usata con (e non contro) tutti, altrimenti possiamo smettere di considerarci una società civile e passare nella grande famiglia dei regimi e/o fondamentalismi (ammesso che non ci siamo già, visti gli eventi).

  5. Pestare qualcuno gratuitamente è incivile;
    rispondere ad un’offesa fisica portata verso la propria persona è più che lecito.
    Specialmente se questa persona è un soggetto istituzionale come un poliziotto.

    Va da sè che il fatto che ci insulta o si comporta peggio con i poliziotti non ha molto il senso dello stato e/o delle istituzioni che è così caro a Fassino e D’alema quando gli fa comodo, e che vengono puntualmente sconfessati dalla propria base elettorale in ogni occasione possibile.

    Anche sotto la tunica da preti che indossate in questo momento la camicia rossa è rimasta, e quella camicia significa tutto meno che senso civico, perchè uno che ha del senso civico non distrugge la vetrina di zanolini solo per una bandiera americana esposta.

    Non assalta la polizia a viso coperto come al g8. Tutti bravi ragazzi armati di mazze, caschi e scudi.

    E poi parlate di pacifismo, ma perpiacere.

  6. sicuramente la Bossi-Fini ha fatto tanto per riabilitare gli Extra-comunitari che sono regolarmente in Italia,per Sire,la vendita ambulante non è 1 mestiere,da chiunque sia fatta,anzi è punita con 1 sanzione Ammnistrativa-Pecuniaria,non solo per chi la fa ma anche per chi acquista.Trovo ingiusto far dal male ad una persona di qualunque paese sia se non sia in pericolo la nostra stessa vità,sicuramente come sono andati i fatti realmente non lo sapremo mai,come spesso accade in qualunque tipo di processo alle forze dell’ordine,ma sono convinta che la Polizia italiana rispetto a quella di molti altri paesi, prima di fare azioni abberrenti sia legittimamente motivata,quindi in questa sede credo che sia giusto difendere chi fà questo lavoro,che poi è finalizato alla protezione dei cittadini e,a settolo chiederei di approfondire il discorso aggiornandosi sui comportamenti repressivi del sindaco di Bologna,che forse non ha tutti i torti.Ogni Azione ha 1 Reazione,che in teoria deve essere proporzionata all’azione.

  7. Appunto, reazione proporzionata all’azione. E non credo proprio possibile che l’immigrato abbia picchiato un poliziotto o carabiniere già immobilizzato. Se serve violenza per immobilizzarlo ok, ma dopo si tratta di risposta sproporzionata.

    Caro Enrico, che cosa c’entra tirare fuori tunica, camicia rossa, pacifismo, g8? Forse non hai letto bene quello che ho scritto, perché io non ho mai detto che gli immigrati sono belli buoni e bravi a prescindere. Non ho mica gli occhi foderati di prosciutto.
    Io ho detto di mettere in galera TUTTI quelli che lo meritano (immigrati e non) e lasciarceli.
    Io non difendo affatto chi spacca le vetrine. Perchè lo devi mettere in mezzo? Perché credere (e cercare di far credere a chi legge) che difendere un immigrato immobilizzato pestato dalla polizia sia lo stesso che difendere un no-global che lancia una molotov?

    E poi, carissimo, che succede se la polizia risponde ad una carica di ultra pestando a sangue un tifoso che magari rimane attardato rispetto al gruppo? E quale sarebbe la differenza col picchiare un immigrato che ha reagito violentemente?

    E poi tutto questo nulla c’entra con lo scopo del mio post: istituire una relazione tra i fatti di Sassuolo e la morte di Aldrovandi.
    Sono proprio quelli come te che giustificano questo modo di operare della polizia che “avrebbero reso possibile” (uso il condizionale perché è tutta da dimostrare) l’ipotesi che io avanzo nel post.

    E con questo chiudo e non risponderò ad altri eventuali commenti (se vuoi c’è la mail o il telefono). Non ha senso andare oltre e forse non dovevo rispondere neanche a questa provocazione.

    Carissima Elvira, tutto il mio rispetto per chi ci difende ogni giorno, rischiando la vita anche a causa di un eccessivo garantismo (vedi i fatti di Comacchio) che è esattamente ciò che sto criticando. Non mi sorprende che possano saltare i nervi in situazioni così delicate. Ma non possiamo giustificare il fatto che saltino i nervi.
    Per quanto riguarda Bologna, anche se vista da fuori la situazione può avere un senso, ti garantisco che i bolognesi che conosco non ne possono più di quella storia. Per esempio, l’ordinanza che proibisce di girare per strada con la birra ha colpito tutti quelli che se ne stavano tranquilli e ora non possono più fare una cosa piacevole ed innocente, mentre chi faceva casino continua indisturbato.
    Tutta fumo e niente arrosto. Condivido l’approccio, non condivido la modalità.

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