L’inettitudine dell’alleato americano

La mia pausa pranzo dura un’ora. Io impiego almeno 45 minuti e mangiare, viene da sè che non resta molto tempo. Nonostante questo, al bar, ho fatto in tempo a leggere quasi tutto l’articolo di fondo del Corriere.
Concordo nettamente su un punto chiave.
Non è facile essere alleati fidati degli USA senza correre il rischio di sembrare dei semplici vassalli (dice il Corriere, ma io direi anche servitori); l’amministrazione americana dovrebbe esserne ben conscia e fare di tutto per evitarlo.
Tutta la ben nota vicenda Calipari porta, invece, allo scontento dell’opinione pubblica italiana che renderà sempre più difficile per il governo italiano continuare a supportare completamente gli USA.
Politica poco lungimirante quella dell’amministrazione americana, che si è dimostrata incapace di trovare un compromesso soddisfacente e non riesce a cogliere le possibili conseguenze negative delle proprie scelte.
O forse, molto più semplicemente, considera poco importante continuare ad avere l’Italia come alleato.

3 Risposte a “L’inettitudine dell’alleato americano”

  1. L’esercito non poteva fare altro. Non può certo incolpare i soldati, già c’è malcontento nell’opinione pubblica americana. Non poteva giocare a scaricabarile, pena pesanti conseguenze d’immagine. Nè poteva avere toni diversi, per mantenere un minimo di coerenza. Quello che mi ripugna è l’atteggiamento dei politici che si affrettano a dire che siamo amiconi dell’america malgrado tutto.

  2. Penso proprio che il caso Calipari mi abbia lasciato un pò l’amaro sul fondo della lingua.Non che prima considerassi l’america portatrice di democrazia ma adesso rifletto su molte cose.
    Pensiamo solo a questi giorni, l’anniversario della caduta del Terzo
    Reich, l’entrata dell’ Armata Rossa a Berlino.
    E scattano le polemiche.Bush che accusa Putin di ostacolare i processi democratici nei paesi ex-sovietici appoggiando sempre politici filomoscoviti.
    La risposta di Putin non si è fatta attendere e mi è sembrata molto centrata:>( Mi sono permesso di riassumere così quello che ho letto su vari giornali ).
    Parliamo del resto dell’ Europa mezza divisa sulla guerra in Iraq.
    Pensiamo ad un presidente americano rattristato pensante a quanti pochi hanno aderito alla sua missione di pace, Italia, Gran Bretagna e Polonia.
    Io non lo credo molto triste nel suo salottino della White House.
    Abbiamo una minima idea di quanto geopoliticamente sarebbe forte un Europa unita, schierata su un unico fronte metterebbe certamente i bastoni tra le rote alla superpotenza.Ne sono convinto.Intanto aspettiamo una nuova guerra, magari contro la Cina.

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