Ormai da tempo, ma soprattutto ora sotto le feste, sono diventato più lettore che scrittore.
Segnalo, quindi, due post di Alessandro Gilioli sul suo blog (Piovono Rane).
Il primo è la prova d’amore, che analizza il passaggio alla politica dei sentimenti. Ecco uno stralcio:
Non c’è più un uomo politico alle prese con dei processi e che, come ogni altro cittadino, ha il diritto-dovere di difendersi nei processi. C’è un uomo buono – vittima delle persecuzioni dei giudici e dei violenti a parole o a statuette – che vorrebbe amarci tutti, e ci chiede in cambio solo una piccola prova d’amore (la legge sul legittimo impedimento, NdSettolo), e se non gliela diamo vuol dire che l’odiamo.
Il secondo è tutti pronti per San Bettino martire, che anticipa la polemica degli ultimi giorni riguardo a cosa ci aspetta per il decennale della morte di Craxi (si parla di intitolare una strada e altre cose, ma tutti tranne Di Pietro dimenticano che era condannato e latitante, nonché l’enormità dei fatti per i quali era stato condannato). Lo stralcio:
Magari anche a ricordargli cos’è stata la politica secondo Bettino e i suoi: un intrico di affari e di scambi, di miliardi nascosti all’estero, di ricatti e di minacce, di clientele diffuse e di clanismo sistematico, di occupazione militare dei giornali e delle tivù, di distruzione delle regole e del senso civile per l’appropriazione privata dei gangli del potere.