Si sa, quando si racconta la storia raccontata da un amico, raccontata a sua volta da un amico, si può commettere qualche errore. Una storia di prima mano è sempre meglio, ma questa mi è stata raccontata con la richiesta specifica di parlarne nel blog. Quindi…
Questo personaggio, che chiameremo Piero ma di cui non so il nome, vive a Bologna nello stesso appartamento di un mio amico. Piero viene dalla Calabria ed è qui per studiare, come molti altri a Bologna.
In motorino per i viali, viene fermato da una pattuglia di Carabinieri, e fin qui niente di strano.
Al momento del controllo, manca qualche documento, scatta la multa e l’obbligo di presentarsi in caserma per mostrare i documenti mancanti, e fin qui niente di strano.
Peccato però che uno della pattuglia dica la frase che mi è stata riportata in questo modo: “stia attento che la rispediamo da dove è venuto”.
Non voglio commentare, solo raccontare una storia. Una triste storia di razzismo contro i meridionali, razzismo che credevo ormai estinto e che invece si ripresenta, proprio in una città aperta (così sembrava) come Bologna.
Probabilmente era un clandestino senza permesso e volevano rimandarlo nel suo paese, fuori dall’Europa, la Calabria.
Bah, mi sembra più l’espressione ignorante di un povero sottoposto dell’Arma. Non darei gran peso, sembra più un intercalare.
Molto peggio quando, come è successo a me più volte, ti fanno l’esame farlocco senza testimoni all’uni, bocciando col contorno di quella frase, ed anche di più.
@kekule: certo ci sono fatti più gravi, e tu hai ragione. Però ognuno racconta quello che sente o quello che gli capita. A me ha fatto strano sentire una cosa del genere, perché non ci sono proprio abituato (nè a subire discriminazioni, nè ad esserne testimone).
Bene o male, l’Arma ci rappresenta (anche nel mondo e nei paesi in guerra) molto di più dell’università.
Quello che mi meraviglia è che tale Piero abbia incontrato uno dei pochi Carabinieri che non provenga dalle terre del Sud, visto che è proprio di là che vengono la maggior parte degli arruolati nell’Arma (e i dialetti lo confermano).
E comunque Bologna (città aperta solo per alcuni aspetti) è anche una città in cui si fa discriminazione per la provenienza nell’affittare una casa a studenti.
anche tu, se ci pensi, sei un po’ terrone… i ferraresi da che nazione provengono? 😀
ale… ma va va va va a dar via! 😛
volevo scrivere la stessa cosa di antonio:)
cmq, non è che piero ha risposto loro in dialetto? no perchè anch’io se parlo in veneto mi prendono per slavo 🙂
Faccio l università a Bologna e adoro questa città. Io penso che il carabiniere possa non aver intuito dal modo in cui Piero pronunciava le parole che questi era nativo Italiano. A Bologna ci sono tantissimi immigrati dalle provenienze più varie , può essere che abbia pensato fosse Albanese , o Rumeno , o Turco , eccetera…
Nella facoltà che frequento ci sono tante persone che vengono dal sud Italia e nessuna di queste ha mai avuto problemi simili.