Voto utile
Aggiornamento: un mio amico nei commenti mi segnala che forse i calcoli fatti non sono così giusti e non conviene così tanto spostare qualche voto verso SA
Ora che la campagna elettorale è chiusa, trovo finalmente il tempo e gli stimoli per parlarne. Lo farò in modo imparziale, non si sa mai che qualcuno pensi che questo blog sia come un giornale.
Il voto utile, oltre ad avere il significato utilizzato da Berlusconi quando dice di non votare i partiti piccoli, ne ha anche un altro: votare un partito diverso da quello che si intende far vincere, per garantirgli più seggi. (via manteblog)
Il meccanismo, piuttosto complicato, è descritto su noiseFromAmerika.
La prima volta che l’ho letto mi è sembrato un’assurdità, ma poi ho pensato a quello che mi ha detto una mia collega ieri in ufficio e ho capito che un’assurdità non è: mi pare di poter dedurre che la voce è stata effettivamente fatta girare.
Il concetto, applicato alla regione Emilia Romagna e valido solo ed esclusivamente per il Senato, è che alcuni voti del PD si debbano spostare verso la Sinistra Arcobaleno in modo da minimizzare i seggi assegnati a Berlusconi. Questo perché il PD è comunque sicuro di vincere e di ottenere il premio di maggioranza, ma conviene vincere di poco e dare il resto alla Sinistra Arcobaleno. Ribadisco: vale solo per il Senato, perché il premio di maggioranza è regionale.
Bisognerebbe, quindi, che alcuni elettori del PD (solo alcuni, ovviamente, sennò il PD perderebbe) si sacrifichino a votare SA.
Questo è esattamente quello che mi ha proposto la mia collega, che però non sapeva spiegarmi il perché. Conoscendola, non dubito che il suggerimento possa essere arrivato da persone effettivamente molto attive nel PD.
Sia chiaro, non seguirò il suggerimento e voterò secondo coscienza.