Di Luca positivo al doping

La notizia sportiva di oggi è che Di Luca è risultato positivo al CERA (EPO di nuova generazione) in ben due occasioni durante l’ultimo Giro d’Italia.

In attesa delle contro-analisi, occorre continuare a supporre che si tratti di uno sbaglio e che, invece, non sia successo nulla. Però è molto raro che le contro-analisi ribaltino il risultato e, quindi, almeno alcune considerazioni si possono fare.

Nonostante abbia più volte detto che Di Luca mi sta antipatico, non si può essere contenti di una notizia simile, che fa male a tutto il ciclismo. Se veramente Di Luca si era dopato, è di una gravità inaudita, anche considerando il modo in cui si era fatto portabandiera dell’Abruzzo.

Fischi a Garzelli

Quello qui sotto è un video che testimonia una delle pagine più brutte del ciclismo che io conosca, pagina che arriva, caso strano, dopo una delle tappe più belle degli ultimi tempi.

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I “tifosi” abruzzesi di Di Luca hanno fischiato un po’ tutti, ma soprattutto Garzelli (che tra l’altro corre per una squadra abruzzese) colpevole, ai loro occhi, di aver vinto la volata per il secondo posto contro Di Luca stesso.
Può capitare nel ciclismo di lasciar vincere qualcuno, ad esempio quando ci si scambia favori (tappa a uno, maglia rosa all’altro); in questo caso, però, i motivi erano che l’arrivo era in Abruzzo, terra di Di Luca, che c’era pieno di suoi tifosi e che avrebbe dedicato la vittoria di tappa a quella terra martoriata.
Di Luca. però, aveva già perso la tappa perché prima di loro, con discacco, era già arrivato Pellizotti.
Lasciare a Di Luca il secondo posto, oltre a svantaggiare ingiustamente la maglia rosa Menchov, avrebbe voluto dire per Garzelli rinunciare a punti preziosi per la maglia verde. Perché Garzelli avrebbe dovuto farlo? Sarebbe stato un brutto gesto. A mio avviso antisportivo.

I fischi di quei “tifosi” fanno male al ciclismo. Brutto, brutto episodio.