Mi preparo alla campagna elettorale della CEI

Dopo i timori sulla cosa bianca espressi qualche post fa, ora mi preparo all’offensiva della Chiesa.

Negli ultimi tempi c’è stata la presa di posizione contro il film con Moretti e sono arrivati addirittura a chiedere che gli attori facciano obiezione di coscienza contro i registi che chiedono di girare scene di sesso. Accidenti, l’obiezione di coscienza è una cosa seria!
Non si può farne un uso simile, soprattutto considerando che una parte della Chiesa considerava infami quelli che obiezione di coscienza la facevano sul serio, andando in prigione, per non fare il servizio militare. Per essere chiari, quella parte della Chiesa era quella dei cappellani militari, gli stessi dei quali faceva (fa?) parte l’attuale capo della CEI, mons. Bagnasco.

Poi, è capitato che il direttore de L’Avvenire, notoriamente molto legato a Ruini, fosse ospite al TG1 per commentare i fatti politici. Fatti politici. La Chiesa si arrogava il diritto di entrare nel dibattito pubblico per commentare temi etici, e già su questo piovevano critiche. Perché ora sono legittimati a commentare fatti politici?

Ora mi aspetto che la Chiesa assuma una posizione del tipo: “adesso che c’è un partito (o vari partiti) che si presenta da solo e che si dichiara Cristiano, il bravo Cattolico non può che votare quello”.
Una cosa simile la considererei di una gravità inaudita. Dichiaro ora che, se succedesse, interromperei immediatamente qualunque mia attività legata a parrocchia o diocesi e il mio impegno andrebbe a cercare che l’Agesci prendesse posizione chiara in merito, perché in caso contrario non capirei più cosa ci sto a fare in quell’associazione.
Occorrerebbe anche dare visibilità che quelle parti della Chiesa contrarie a interventi simili, e ce ne sono.

Ho messo le mani avanti, ma continuo comunque a sperare che tutto ciò non si verifichi.

La cosa bianca

Non so come prendere il fatto che l’UDC abbia deciso di correre da sola.

Da una parte, questo vuol dire togliere voti a Berlusconi.

Dall’altra, è in qualche modo l’anticamera di un ritorno del grande centro, della DC, dell’ago della bilancia. Se il centro sarà determinante per la costituzione di una maggioranza al Senato, allora sarà veramente finita e torneremo in pieno alla Prima Repubblica, cosa che non gradisco affatto.

In ogni caso, ora più che mai emergeranno evidenti i problemi di questa legge elettorale. Considerando che tutti corrono da soli, è forte il rischio che un partito col 30-40% dei voti si trovi ad avere il 60% dei deputati, roba decisamente poco democratica. Contemporaneamente, lo stesso partito rischia di dover cercare alleanze con tutti al Senato per avere la maggioranza, un gran casino.