Libertà di parola in rete

Nel bel mezzo del polverone di Eluana – polverone che mi fa sentire un macigno nello stomaco e sul quale varrebbe la pena spendere fiumi di parole, se solo ne avessi la forza – viene approvato il decreto sicurezza.

Nel bel mezzo del decreto sicurezza – tra mille altre norme varie da far rabbrividire e sulle quali varrebbe la pena spendere, non dico fiumi, ma almeno torrenti di parole – è insidiata una norma che, di fatto, consegna al Ministero dell’Interno la facoltà di decidere, a sua discrezione, di oscurare un sito che si macchi della copa di apologia o istigazione a delinquere (come potrebbe essere, temo, parlare di scaricare una canzone o una puntata di Lost).
Si estendono a queste categorie le stesse modalità di censura che erano riservate alla pedopornografia. Già allora, quando erano state approvate tali modalità per i siti con contenuto pedopornografico, in molti avevano messo in guardia contro il rischio che, una volta introdotta una norma per un tema molto sensibile, si riuscisse poi ad estenderla anche ad altri temi che, invece, meriterebbero approcci decisamente diversi.

Sto meditando di chiudere questo blog. Troppo pericoloso.

L’Italia censura The Pirate Bay

L’accesso al sito The Pirate Bay è stato bloccato dall’Italia per un’indagine della Procura della Repubblica di Palermo (via Punto-Informatico).

La notizia mi pare di una gravità inaudita.
Si punisce non un’azione illegale, ma soltanto l’accesso a siti che potenzialmente possono favorire azioni illegali. Per giunta questi siti sono all’estero e, quindi, soggetti alla legislazione straniera, legislazione con la quale stanno già combattendo la loro battaglia.

Per difendere il diritto d’autore si usano le stesse armi usate per la pedopornografia, due cose che, a mio parere, sono di gravità completamente diversa.
Se il sistema passa per legittimo, ci vorrà poco per estenderlo a tutti i siti potenzialmente scomodi (come avviene, ad esempio, in Cina…).

Per chi può accedervi, pare che sulla pagina principale del sito The Pirate Bay sia ora pubblicato un link ad un’articolo nel quale i gestori del sito stesso parlano dell’episodio e della situazione politica italiana. Lettura interessante e nella quale si usa spesso la parola “fascismo“.

Ovviamente, come in passato per i siti di pedopornografia, anche questo blocco è aggirabile in maniera semplicissima. D’altra parte, adottando sistemi come OpenDNS si risolvono alla radice problemi di questo tipo.