Un pensiero un po’ p…

Un pensiero un po’ più serio.
Qualche giorno fa scrissi a proposito degli attentati di Madrid. Da un lato, sono intimamente soddisfatto del fatto che l’ipotesi da me espressa allora sia diventata il pensiero comune (sono un “po’” vanitoso…).
Dall’altra non sono più tanto sicuro di quello che ho detto. Ma come è possibile sempificare in questo modo la dinamica di un tale evento? Io sono sempre più convinto che la verità sia ben più complicata di quello che ci fanno credere. Complicità internazionali, governi che lasciano fare, credo sia davvero più complicato di così.
Intanto Al Qaeda, ammesso sia stata lei, è riuscita nel suo intento: ha spostato i risultati delle elezioni, e la Spagna si ritirerà dall’Iraq. Del risultato, potrei anche esserne felice, ma di come ci facciamo influenzare da gente del genere, per nulla.

Il prezzo pagato poi, è mostruoso.

Ieri sera ho avuto u…

Ieri sera ho avuto una piacevole conversazione con un amico che non sentivo da un’eternità.
Per la verità non ci siamo mai sentiti molto, e visti due volte in tutta la vita, ma ho sempre sentito un legame.
Oggi, tornando in treno verso casa, ci ho ripensato e ho fatto un giochino che non facevo da troppo: ho aperto a caso un libro, nel tentativo di trovare risposta ad una domanda.
Ha sempre funzionato, ed in questo caso ho letto queste parole:

“Gli amici
ti conosceranno meglio
nel primo minuto dell’incontro
di quanto
gli estranei
possano conoscerti
in mille
anni.”
Richard Bach


Grazie

Ripensandoci trovo c…

Ripensandoci trovo che attribuire in prima battuta con così tanta sicurezza questi attentati all’ETA sia stato davvero discutibile. Che vantaggio avrebbero avuto i separatisti, alla vigilia delle elezioni, a spostare il voto di così tanti elettori Baschi verso partiti più moderati?
La verità è che quell’ipotesi era la più comoda per tutti: per il governo spagnolo, per l’Europa, per il mondo.
La cosa peggiore in assoluto comunque, sarebbe se fosse stato davvero un attentato dell’ETA, strumentalizzato poi da Al Qaeda con quella lettera.
Davvero orribile.
Ha ragione Akih: “è terribile pensare che se fosse stata l’ETA avremmo avuto meno paura”

Ma ora almeno siamo costretti a fare i conti con la nostra indifferenza verso le politiche internazionali dei vari stati, il nostro compreso.

Oggi La Repubblica…

Oggi
La Repubblica
titola così:
“Dopo Madrid tocca all’Italia”
minacce nella lettera di Al Qaeda

Non so se credere davvero che quegli orribili attentati siano opera di Al Qaeda, piuttosto che dell’ETA, come tutti in un primo momento avevamo pensato. L’articolo linkato in alto contiene alcuni passaggi di questa presunta lettera di rivendicazione di Al Qaeda.
Non ho parole da spendere per esprimere il mio cordoglio e la mia indignazione per quanto è successo, qualunque sia la matrice. Preferisco rimandare alle parole di altri blogger (lullaby1972 e serenere), che hanno avuto la fortuna/sfortuna di essere tra i primi blog che ho letto, di essermi piaciuti, e di aver espresso in questa circostanza dei bei pensieri.

Io ho solo una considerazione amareggiata da fare; purtoppo queste persone sono riuscite nel loro intento, perchè quando prenderò il treno per tornare a casa, come faccio almeno una volta a settimana, avrò paura.
Questo è lo scopo dei terroristi, e ci sono riusciti, grazie al loro comportamento vigliacco e disonorevole.

Questo sono io che…

Io mentre provo invano a ballare

Questo sono io che provo un passo di hiphop/breakdance che mi hanno appena insegnato. Non capisco nulla di ballo e danza, e anche per questo essere riuscito in questa cosa mi ha reso troppo orgoglioso!

Ho 23 anni. Studio I…

Ho 23 anni. Studio Ingegneria Meccanica a Bologna.
Non mi tornano tante cose del mondo, della vita, della mia vita, ed è questo il motivo principale di questo blog.

Aggiornamento: appro…

Aggiornamento: approvata la nuova direttiva europea sul diritto d’autore. Qui la notizia
http://punto-informatico.it/p.asp?i=47327

Mi rendo conto che questo è un post noioso, lungo, poco adatto ad iniziare un blog, e che per giunta apre troppi argomenti interessanti, mettendoli tutti in un unico calderone, senza dare modo di approfondirne alcuno. Magari poi alcune informazioni non sono del tutto esatte.
Ma oggi mi sento così. Per fortuna solo oggi e poche altre volte.

Su questo argomento, sta accadendo tutto in un paio di settimane. Prima il richiamo dell’Europa che ci chiede di rispettare la propria normativa e introdurre il ticket sul prestito dei libri per coprire il diritto d’autore.

Poi la nuova normativa europea in discussione credo proprio oggi a Strasburgo, che inasprisce ulteriormente la situazione, in particolare eliminando la precisazione secondo la quale copiare e distribuire materiale coperto da copyright e reato solo se è presente il fine di lucro.

Infine il decreto legge del ministro Urbani, all’ordine del giorno Venerdì, che prende una strada diversa sia da quella indicata dalla vecchia normativa europea, sia da quella nuova (dobbiamo aspettarci nuovi richiami all’ordine dall’Europa?), prendendo di mira la condivisione di film e togliendo anche in questo caso la precisazione sul lucro; non contento, ripropone dopo due settimane dalla bocciatura del Parlamento (quanto rispetto per il nostro organo legislativo da parte del Governo) l’obbligo per i provider di conservare il log delle azioni di tutti gli utenti internet per, mi pare, 4 anni.

Da una parte la necessità, giusta, condivisibile, imprescindibile, della case editrici, discografiche, cinematografiche, di preservare i propri investimenti sulle opere degli intelletti umani.

Dall’altra, il modo di farlo, a mio avviso mostruoso, e soprattutto i diritti ormai percepiti come ovvi ed inalienabili che vengono messi in discussione.

Il diritto di fare una copia di backup di ciò che compro legalmente, o di passare la mia musica sul lettore mp3, è impedito dalla protezione presente su molti cd originali.

Il diritto alla mia privacy su internet: ma come è possibile che per quattro anni le mie connessioni siano registrate e conservate? E se per caso provo a proteggermi con strumenti di cifratura, automaticamente divento un sospettabile (basta leggere la bozza del decreto Urbani per rendersene conto: multe più alte a chi si protegge in questi modi).

Il diritto alla cultura, e la necessità che lo stato sia garante della sua diffusione, messo tutti i giorni in discussione da certe politiche miopi, e ora distrutto dal ticket sui libri.

Il diritto a comprare un supporto (videocassetta, musicassetta, cd, dvd…) sul quale conservare, ad esempio, il filmato della laurea di un amico, senza per questo dover pagare in anticipo al momento dell’acquisto una tassa alla Siae per il materiale illegale che potrei eventualmente copiare su quel supporto (ma lo sapete che questa furbata è dovuta alla stessa legge comunitaria che ora ci obbliga al ticket sui libri?).

Il diritto a fare ciò che voglio delle opere del MIO intelletto. Faccio un esempio comune: se scrivo un software e decido di esercitare il mio diritto su di esso imponendo che nè io nè altri possiamo mai rivendicarne diritti esclusivi (tipico della licenza detta GPL), e decido di distribuire gratuitamente tale software su CD, perchè mai devo pagare la Siae (e quindi altri autori) per apporre un bollino su quei CD?

Il diritto ad essere considerato diversamente se una cosa la faccio con o senza fini di lucro.

Il diritto, se vado in discoteca a ballare, che i soldi destinati alla Siae per quella serata (parte del biglietto, e quelli derivanti dall’esecuzione in pubblicto dei brani) vadano effettivamente agli autori dei brani che ho ascoltato, e non a quelli del liscio (c’è un’interessantissima puntata di Report sulla Siae, il cui testo è ancora disponibile su Internet).

Tanto altro

Intro

È nell’aria ancora il tuo profumo,
dolce, caldo, morbido,
come questa sera.
Mentre tu, mentre tu,
non ci sei più”

               Vasco Rossi

Mi sembrava doveroso dedicare l’apertura di questo angolino virtuale al mio cantante preferito, in particolare ad una canzone che adoro ed in cui in questo periodo mi ritrovo più del solito