Il polverone sul video di Google

Su Punto-Informatico un lungo articolo che riporta la situazione sul video del ragazzo down picchiato in classe, video che è stato diffuso sulla rete tramite YouTube.

Pare che i politici e l’opinione pubblica siano scandalizzati dal fatto che il video abbia potuto diffondersi su internet e vogliano trovare il modo di arginare il fenomeno.
Io penso perdano di vista il nocciolo della questione.
Il problema è arginare i fenomeni di bullismo e violenza, che c’entra internet? Semmai è grazie a internet che siamo venuti a conoscenza dei fatti, che in caso contrario sarebbero rimasti sconosciuti.
Il bullismo non è certo una novità, se ora, grazie alla rete, ce ne accorgiamo, censurarla vuol dire solo mettere la testa sotto la sabbia. Rifiutarsi di guardare.
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Una risposta a “Il polverone sul video di Google”

  1. […] Riporto questa notizia, tanto per smentire ancora di più, semmai qualcuno avesse ancora dei dubbi, la superficialità delle recenti dichiarazioni di alcuni politici, che sostengono la pericolosità, per i giovani, di internet e della possibilità di diffondere facilmente i propri video. Su Repubblica.it leggo che è stato trovato su Google il video di un insegnante che maltratta, con calcioni, uno studente colpevole di aver inscenato una gag comica a beneficio della classe. E’ chiaro che, in questo caso, Internet ha permesso di venire a conoscenza del fatto, e non ha contribuito affatto a causarlo, analogamente a quanto avevo già scritto riguardo al caso del video sul ragazzo down picchiato in classe. La rete, in questo caso, non mi pare che giochi il ruolo di mostro cattivo, ma semmai di cavaliere bianco. Non è per colpa della rete che fenomeni del genere accadono, ma grazie alla rete che vengono scoperti. In altri termini, il problema non è il telefono a scuola (questo, per la verità, credo sia comunque un problema, ma per altri motivi), ma quello che a scuola succede. […]

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