Povia e i piccioni

I Bambini Fanno Ooh...La Storia ContinuaCapita che tutti ne parlano, io mi incuriosisco e mi compro la canzone su iTunes. Per inciso: l’acquisto migliore su iTunes di questo periodo è Lo Scrutatore Non Votante di Samuele Bersani.

Capita che ne parli sul suo blog un’amica e allora proprio non resisto e devo dire la mia.

Ora, al di là del modo, della scelta di usare l’immagine del piccione, della melodia che può piacere più o meno, c’è un messaggio di cui voglio parlare. Vorrei andare oltre al modo in cui questo è trasmesso.

E io il messaggio, per come lo interpreto, mi sento di condividerlo in pieno.
Sono stanco di guardare film, trasmissioni televisive, e quant’altro, che inneggiano alla ricerca di ideali irraggiungibili. Povia è l’unico che ha il coraggio di uscire da questa spirale, e l’aveva già fatto con I Bambini Fanno Ooh.
Una forma fisica da modella o modello, un viso tirato fino a 50 anni, la macchina bella, la vacanza nel posto esotico, e chi più ne ha più ne metta. Per non parlare dell’amore, che è ciò di cui parla la canzone.
La spasmodica ricerca di un ideale d’amore che non esiste ci è proposta a flusso continuo. Guardiamoci in faccia. Quanti sono i divorzi in Italia? E sarà sempre peggio. Perché la gente crede di poter vivere eternamente in quello stato di incoscienza tipico delle prime fasi dell’innamoramento, e quello è il modello che ci viene proposto.
Io lo contesto. A costo di essere controcorrente, di essere giudicato un bigotto reazionario. Questo modello di vita non porta la felicità, basta guardarsi intorno per vederlo. Allora, senza bisogno di arrivare all’eccesso della canzone di volersi accontentare delle briciole e voler volare basso, credo però sia importante saper dare il giusto peso alle cose.
Il gabbiano Jonathan Livingston, personaggio di uno dei miei libri preferiti, è spesso considerato come metafora di persona che punta in alto, che punta a realizzare i propri sogni. Ma è anche esempio di uno che non si interessa di cosa pensa la gente, che segue il suo cuore piuttosto che quello che gli viene raccontato. E persino Jonathan sa che per volare al meglio il posto migliore è vicino al suolo.
Poi bisogna anche avere il coraggio di librarsi in alto, ma per la gioia di farlo, non per spostarsi semplicemente da un punto all’altro.

E mica come le persone, che a causa dei particolari
Mandano per aria sogni e grandi amori
G. Povia (testo integrale)

4 Risposte a “Povia e i piccioni”

  1. aspettavo con ansia che tu dicessi qualcosa sull’argomento…vuoi sapere come la penso??COME TE ma mi lascio affascinare dal luccichio delle novità….però l’ideale di amore va sempre ricercato secondo me!!!ah l’amour l’amour!!!!

  2. …..la società è cosi frastornata…..confusa che quando compare uno come Giuseppe,fa veramente molta fatica a comprendere….che tristezza però!

    Povia,…..ha imparato….e continua a volare basso…

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