Berlusconi e processi d’appello

Mi era rimasta impressa una frase di Berlusconi su La7 qualche mattina fa. Passeggiando tra blog, mentre scopro un fatto grave di cui parlerò, mi imbatto anche in questo post in cui se ne parla, di cui riporto uno stralcio.

Era in vena di ammissioni il nostro: a una domanda del direttore della Stampa Giulio Anselmi, ha ammesso che le norme della legge sull’inappellabilità bocciate da Ciampi lo riguardano personalmente:
“Sì, – ha detto – a Milano c’è un processo d’appello che tuttavia è chiarissimo. Sono stato assolto in primo grado per non aver commesso il fatto. I fatti sono così chiari che non c’è nessuna possibilità che il verdetto possa essere cambiato dall’appello”.
Fonte la Repubblica.it.

A dire il vero, dall’aver comprato la sentenza SME è stato effettivamente assolto, ma dal reato di aver corrotto il giudice Squillante è stato prosciolto solo per aver ottenuto quelle attenuanti generiche che gli hanno consentito di far rientrare il reato stesso tra quelli passati in prescrizione.
Le attenuanti si danno ai colpevoli, non agli innocenti.
Vedi il dossier sul processo SME.

di Anna Setari