Treni e ritardi

Ieri mattina dovevo essere in facoltà presto.
Entro in stazione per prendere il treno delle 7.35 alle 7.33 precise e lo vedo partire di fronte a me. Rabbia immensa.
Unica alternativa che mi permettesse di essere in orario, l’EuroStar. Compro il mio biglietto (9 EUR e rotti…) e aspetto, arrivo a Bologna con 20 minuti di ritardo, in facoltà alle 9.00 precise, appena in tempo.
Tutto questo su una linea, la Bologna-Venezia, che nulla ha a che fare con quelle dove si stanno avendo i disagi maggiori, come l’adriatica o tutta la zona di Milano e in cui gli orari non sono cambiati per niente a dicembre, quando sono cambiati quelli di tante altre linee.
Mi consolo pensando che almeno potevo chiedere il rimborso, ma pare che il limite di ritardo sia aumentato a 30 minuti. Io comunque la richiesta l’ho fatta.
Sarei veramente orgoglioso di mostrare un nuovo esclusivo iPod nano personalizzato da Trenitalia, neanche me lo regalassero. Purtroppo esiste e costa più di quello originale, ma non metto il link per pudore.

Non ho parole. Sempre peggio.

PS: sono in trepidante attesa del grande evento Apple. Si deciderà se potrò comprarmi un iBook (solo nel caso in cui monti processore Intel) o dovrò ripiegare su un portatile di altra marca.
treniritardiferrovietrenitalia

2 Risposte a “Treni e ritardi”

  1. Trenitalia: there’s a patience to my limit (ogni limite ha una pazienza)

    Ora ve la racconto io una bella storia del treno.
    Stavo perdendo il treno e quando sono arrivato alla stazione c’erano tutti, tranne il treno.
    Una carrozza fuori uso, mi ha detto un tale vestito di verde.
    Saranno le cimici, ha commentato una vecchietta, in attesa da tre ore con la sua borsetta di pitone.
    Eravamo tutti lì a scaldarci con un fuoco improvvisato da due operai, parlando contro un teno che non arriva mai.
    Un uomo in verde ha provato a dire: stiamo lavorando per voi…per dare più sicurezza!
    Un coro l’ha investito, tanto che se n’è andato indignato rimettendosi il cappello in testa e la paletta a mò di scudo.
    Ma che gli serve sta paletta? Non certo per il nuovo treno veloce Roma-Milano, tre ore e 40 di attesa.
    Puntualità e sincerità: loro dicono che si tratta di sfortuna, e che è scattata una campagna contro i treni italiani.
    E poi, sempre meglio un ritarduccio che il deragliamento (Intercity Crotone-Milano, sentiamo la notizia alla radio mentre un macchinista ravviva il fuoco con le cassette della frutta).
    Un ministro ha detto: tranquilli, con l’alta velocità, tutto filerà liscio. E intanto siamo in duecento sui binari a protestare, più che altro per scaldarci. E nascono le prime amicizie.
    Una ragazza di 20 anni manda a fare in culo un intervistatore: chiedeva il parere su puntualità, pulizia, affollamento e informazione.
    E lo so, è un lavoraccio di questi tempi fare sondaggi per treniitalia.
    E pure le pubblicità, oramai, sembrano sketch buoni per zelig!
    Quando un ragazzo estrae compiaciuto da una busta una fila di 50 salsicce (le doveva portare ad uno zio di Matera), sui binari non si guarda più l’orologio.
    Un gruppo di pellegrini che doveva andare a Loreto, esalta il fuoco aggiungendo legna e pezzetti di carbone; tanto oramai la processione è bella che andata: in sei ore di attesa, un pellegrino ha smesso di essere vegetariano, uno ha trovato fidanzata, altri due hanno perso la fede.
    Un capotreno si è unito a noi e si è fatto fuori tre salsicce (ma non lo dite in giro, se mi vedono mi fanno storie). Prima di andarcene ci ha detto: “pure voi che volete? I treni italiani costano la metà di quelli tedeschi e francesi…è chiaro che il servizio magari non sempre è perfetto. Ma qui sul binario morto di fine 2005, nessuno aspettava la perfezione, ma solo un cazzo di treno.

    andrea battantier
    (utente trenitalia lievemente insoddisfatto)

  2. Confermo: il rimborso è possibile dal 31esimo minuto di ritardo in poi.
    Ovviamente solo per treni per i quali tu abbia una prenotazione.
    Ovviamente sotto forma di bonus per l’acquisto di un nuovo biglietto.
    Ovviamente disponibile non prima di un paio di mesi dalla richiesta.
    Ah, e ovviamente pari al 30% del costo del biglietto.
    Non un euro di più, non uno di meno.

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