Google Reader

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Leggendo tra i blog che seguo (meglio dire “che seguivo quando avevo più tempo”), ieri mi sono imbattuto in Google Reader, un nuovo aggregatore di feed made in Google. Capita giusto a pennello nel momento in cui si scatenano polemiche sul caro vecchio Bloglines, il concorrente più agguerrito del nuovo Google Reader.

Sono riuscito a ritrovare la fonte dell’informazione, che è Massimo Moruzzi, ripreso poi questa mattina da Mae*. Per inciso, anche io mi ero perso il feed di Massimo da Bloglines ed erano secoli che non lo leggevo più. Mi sono perso anche i due suoi post che erano contrassegnati con “keep new”.

La mia prima impressione è che non capisco l’interfaccia grafica, cosa stranissima per un giocattolo targato Google. La loro mania di tenere tutto insieme e permettere poi ricerche facili e veloci, in questo caso non funziona.
Il concetto è lo stesso di gmail: ad ogni feed possono essere associati uno o più tag; nel momento in cui ho esportato i miei feed da Bloglines a Google Reader, quelle che prima erano le cartelle che contenevano i miei feed sono diventati tag, e fin qui tutto bene.
Il difficile è riuscire a visualizzare a turno solo i feed con un certo tag. Forse sono io l’incapace, ma mi servono troppi click, a partire dalla pagina iniziale, per riuscirci, ed il risultato comunque non mi soddisfa.

Altro aspetto che non mi piace è l’idea di mescolare il contenuto di tutti i feed mostrandoli tutti in sequenza cronologica o di rilevanza. Va bene per qualcuno che legge pochi feed o che li tiene controllati di continuo, ma altrimenti diventa una confusione pazzesca e per recuperare l’articolo che veramente interessa in mezzo agli altri 1000 si spende troppo tempo.
Addirittura, dopo aver fatto troppi click per ritrovare l’elenco dei propri feed organizzati per tag, bisogna fare ancora click su ciascuno per vedere se ci sono contenuti nuovi, scorporandoli dagli altri. Basterebbe che, nell’elenco delle sottoscrizioni, fossero evidenziati quelli aggiornati per risolvere il problema. Invece no, non è così.

Prendiamo il mio caso. Io ho sottoscritto tutta una serie di feed che leggo regolarmente e altri che, invece, leggo solo quando ho tempo. Forse li potrei distinguere, su Google Reader, col sistema delle Stelle (che evidenziano, credo, i Preferiti), ma è troppo complicato. Tra l’altro, ho sottoscritto tutti i feed del Corriere, di Repubblica e dell’ANSA, che sfornano aggiornamenti a gettito continuo, ma che io leggo solo saltuariamente.
Mescolare questi feed con quelli più normali nasconde sotto montagne di aggiornamenti quasi inutili le cose che uno non vorrebbe perdere.

La speranza, concreta, è che Google affini rapidamente questo suo servizio, rendendolo all’altezza o meglio dei concorrenti.