Se mi lasci ti cancello

Ieri sera, nonostante la stanchezza postuma da BlogFest, ho colto l’ultima occasione utile per andare a vedere “Se mi lasci ti cancello”. All’uscita del film ho chiesto ai miei compagni di avventura cosa avrei potuto scrivere oggi sul blog e loro mi hanno detto: “scrivi che ci sei andato con degli amici a cui vuoi bene”. Eccovi accontentati, per quanto mi sembri un po’ troppo strappalacrime come richiesta.

Vorrei invece parlare anche d’altro.

Ho avuto la stessa impressione di cui mi parlava Woland sul treno per Milano; sono uscito, infatti, con la bella sensazione di aver visto un film, nel suo piccolo, perfetto, di cui non avrei voluto cambiare neppure una virgola.

Ben prima di capire che quello sarebbe stato anche il messaggio lanciato dal film, mi ero detto che mai e poi mai avrei voluto liberarmi dei miei ricordi, per quanto dolorosi essi siano. Cosa siamo noi, senza ricordi? Essi sono la nostra storia, ci rendono quello che siamo, come si può pensare di cancellarli? Bisogna solo imparare a conviverci.

Ancora più estremista e classista anche se non mi ritengo tale, mi dico che, se alcune persone disperate non arrivano a capire questo, dovrebbero essere quelle elette per tutelarci (lo stato quindi) ad impedire la ricerca e l’utilizzo di farmaci con questo effetto, che pare stia iniziando in USA (non so per la verità, se queste voci siano gossip o verità). Che si faccia ricerca per insegnare a psicologi e psichiatri metodi più efficaci di cura.

Interessante anche la riflessione sull’amore e sulla sua dinamica. L’euforia iniziale che si trasforma nella consapevolezza che il compagno o la compagna non sono solo l’ideale che ci eravamo immaginati e la voglia di dire, nonostante tutto, “chi se ne frega, va bene così”.

2 Risposte a “Se mi lasci ti cancello”

  1. Grazie, oggi avevo proprio bisogno di quello che hai scritto… anche se un po’ troppo strappalacrime!

    thenext

  2. Sono perfettamente d’accordo con te, solo che mi piacerebbe avere la ricetta per imparare a convivere con certi ricordi… Sì, sono parte di me, è anche grazie ai quei ricordi che sono diventata ciò che sono, ma cavolo se fanno male a volte!

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